Dalla Cina e dall’Argentina in visita a Fermo in cerca di possibilità di sviluppo per la scarpa marchigiana

Prima gli argentini. Poi i cinesi. Giorni di visite internazionali, a tema calzaturiero, nel Fermano. “La mentalità in Cina si sta aprendo e cominciamo a chiedere non solo prodotti di brand italiani conosciuti, ma anche di brand meno conosciuti, ma di evidente design italiano. È importante capire il gusto dei consumatori cinesi perché a volte arrivate a Pechino con un prodotto adatto ai vostri gusti, ma non ai nostri” ha detto ieri Ji Keiyu, vicedirettore generale della struttura fieristica di Zhengzhou che dal 12 al 17 ottobre ospiterà Expo Italia: “Un’opportunità per vedere se i vostri prodotti funzionano”. L’incontro con gli imprenditori di Marche Sud e Nord Abruzzo è avvenuto presso la sede di Loriblu, ed è stato organizzato da Map Communication in collaborazione con la società di intermediazione cinese Rivetree. Proprio Sheng Guo, amministratore delegato Rivertree, ha detto che “in Cina risulta più difficile trovare prodotti italiani autentici rispetto a quelli degli altri Paesi. Spesso ci sono molti passaggi da fare per arrivare al prodotto made in Italy e questo comporta un aumento del prezzo finale”. A Fermo, nei giorni scorsi, è arrivato anche l’ambasciatore argentino in Italia, Tomas Ferrari, annunciando: “Vogliamo imparare a fare le scarpe per crescere”. Enrico Ciccola e Paolo Silenzi, rispettivamente presidenti dei calzaturieri di Confindustria Fermo e presidente di Cna Fermo sintetizzano così il senso dell’incontro: “Potremmo trovare marchi affermati di nostre aziende e farli collaborare con calzaturieri argentini per produrre in Argentina con un marchio italiano”. (mv)

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