Nel 2016 in Germania 3 negozi di scarpe su 4 hanno chiuso il bilancio in negativo: colpa dell’online e del fast fashion

Nel 2016 in Germania il 75% dei negozi di scarpe non è riuscito a raggiungere i livelli del 2015, mentre solo il 10% è stato in grado di aumentare le vendite. Nel complesso, le vendite al dettaglio di calzature sono diminuite del 2%, con le aziende più piccole che soffrono più delle grandi. Sono i dati principali divulgati dalla BDSE, la federazione dei dettaglianti calzaturieri tedeschi, all’ultimo GDS. Sono andate bene le vendite online, anche se i tassi di crescita sono più moderati rispetto al passato. BDSE stima che la quota di vendite online è al 17%. Il commercio di scarpe soffre il calo dei visitatori nelle vie dello shopping delle grandi città. Circa l’80% dei negozi di scarpe delle grandi città ha dichiarato una riduzione degli accessi nel corso dell’anno passato. La crescente concorrenza da parte dei fornitori online causa diversi problemi alla vendita tradizionale come le ampie riduzioni dei prezzi in tutti i periodi dell’anno. Secondo la Federazione circa il 40% dei dettaglianti vuole investire quest’anno in progetti multicanale, ma occorre anche investire per rendere accoglienti le location e per offrire quel tipo di assistenza che il cliente non trova online. “La Germania non è diversa da altri mercati nei quali le vendite sono ormai distribuite in maniera diversa rispetto al passato, ma anche in questa situazione c’è chi è riuscito a crescere” è il commento di Arturo Venanzi della Franceschetti di Montegranaro che ha la Germana come mercato di riferimento. “Meno visitatori nelle vie dello shopping? Prima erano esclusive, con marchi di lusso, ora il target prezzi si è ridotto e alcune boutique sono state sostituite da insegne del fast fashion. La qualità dell’’offerta si è abbassata e bisogna organizzarsi anche sotto questo aspetto”. (mv)

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×