La fatica degli orologi affonda il bilancio di Richemont (-3,9%): i prodotti in pelle tra le poche note liete dell’anno

La debolezza del settore degli orologi ha avuto un impatto significativo sul bilancio annuale chiuso al 31 marzo di Compagnie Financière Richemont (Cartier, IWC, Van Cleef & Arpels), che ha segnato vendite per 10,6 miliardi di euro, in ribasso del 3,9%. Il management sottolinea comunque le cifre in ripresa del secondo semestre, soprattutto nei mercati cinese e statunitense. I profitti (1,21 miliardi) sono arretrati del 45,6%, mentre la Borsa di Zurigo ha reagito deprezzando il titolo di oltre il 5% ed emettendo una serie di rapporti negativi da parte di diversi analisti. La presidente di Richemont, Johann Rupert, ha spiegato che “gioielleria, prodotti in pelle e cartotecnica hanno mitigato la debolezza del wholesale. La nostra attenzione si concentra adesso sull’adattamento dell’offerta, comunicazione e distribuzione ai nuovi formati del consumo. Investiremo in modo primario nella ricerca, sviluppo, digital marketing, piattaforme e addestramento del personale delle nostre maison”. (pt)

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