“Credo in uno spirito imprenditoriale molto collaborativo”: Maila Famiglietti, Conceria Nuova Osba

“Io di difficoltà ne ho trovate tante. La strada per arrivare dove sono è stata lunga, anche perché venivo da un settore diverso dal conciario e sono dovuta partire da zero”. Racconta di aver avuto un percorso professionale ad ostacoli Maila Famiglietti, a capo della Conceria Nuova Osba di Santa Croce sull’Arno, nonché vicepresidente di Associazione Conciatori. “Questo è un settore prettamente maschile per quella che è la natura delle lavorazioni. Solo negli ultimi anni si stanno affermando figure femminili nei vari settori della filiera pelle. Come tutti i lavori, quello che conta sono le capacità che hai. Le competenze, che tu sia uomo o donna. Io ho utilizzato al massimo le cose imparate dai miei genitori, soprattutto per poter rivestire un ruolo manageriale”. Molto importante in questo è stata la figura del padre che ha saputo accompagnarla nella crescita imprenditoriale, soprattutto all’inizio. “Essere donna ti dà una marcia in più, hai una sensibilità diversa, nell’ambito della moda, ma non solo. Io ad esempio sono testarda e cerco sempre di non abbattermi. Faccio di tutto per raggiungere l’obiettivo”. Maila è entrata in conceria nel 2006 e in questi 13 anni ha avuto modo di sviluppare un approccio imprenditoriale ben preciso: “Io mi occupo un po’ di tutto a 360°, ma ho un sistema di gestione molto collaborativo con chi lavora in azienda con me. Condividiamo problemi e successi. Tutto viene fatto in team, faccio molto affidamento sulle persone che ho intorno e di cui mi fido. Bisogna saper delegare come in tutte le leadership. Credo in uno spirito imprenditoriale molto collaborativo che comporta la condivisione”. “Purtroppo però – puntualizza l’imprenditrice – viviamo in una società ancora molto maschilista. Ci sono ancora molti pregiudizi legati a ruoli che solitamente sono occupati da uomini. Una donna leader dev’essere un po’ uomo. Non puoi mostrare debolezze. Non puoi mai farti mettere i piedi in testa. E in questo la sensibilità può essere un’arma a doppio taglio”.

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