Brasile, JBS non licenzia più. Per ora Carne Fraca si sgonfia. La Cina riapre alle importazioni da Rio

La prima è stata la Cina. Sulle sue orme si sono poi mosse Cile ed Egitto. Insieme rappresentano la destinazione di circa il 40% dell’export brasiliano. I veti sulle importazioni di carne made in Rio cominciano a cadere. Gli effetti del caso Carne Fraca, l’inchiesta della Polizia Federale su un presunto sistema di corruzione nell’agroindustria brasiliana, cominciano a rientrare. Le rassicurazioni di Brazilia sulla qualità del prodotto, riporta Reuters, sono state sufficienti per convincere i partner ad alleggerire le sospensioni imposte finora all’import. Chi temeva che il caso, soprattutto con il corollario di embargo che ne sono conseguiti, potesse strangolare i produttori di carne, tira un primo sospiro di sollievo. E pare sentirsi rassicurato anche il colosso JBS. Mentre alla fine della scorsa settimana, quando aveva anche programmato la chiusura per tre giorni di 33 dei 36 stabilimenti brasiliani, dai vertici dell’azienda trapelava la voce che il prolungarsi della crisi avrebbe potuto mettere a repentaglio la tenuta della pianta organica della filiale brasiliana (125.000 addetti), dalla stampa Sudamericana adesso trapelano segnali distensivi: JBS “scarta l’ipotesi” di dover ricorrere a licenziamenti.

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