Guerra sportiva: per violazione di 4 brevetti Nike denuncia Puma, che intanto medita la fuga dalla Cina

Lo scorso 3 maggio, Nike ha presentato (alla corte distrettuale del Massachusetts) una denuncia per violazione di brevetti contro Puma North America Inc. La multinazionale USA sostiene che Puma stia usando 4 brevetti Nike senza permesso tra cui le tecnologie di assemblaggio Air e Flyknit per le calzature. L’azienda tedesca non avrebbe interrotto il loro utilizzo nemmeno dopo l’intimazione ricevuta da Nike. Alcuni analisti interpretano questa denuncia come una strategia concorrenziale “volta ad accentuare la situazione produttiva di un competitor che, sotto questo profilo, prevede un 2018 complicato”. Reuters, infatti, riferisce che Puma starebbe valutando un trasferimento della produzione delocalizzata in Cina “in altri Paesi asiatici qualora venissero effettivamente applicati i dazi a Pechino proposti da Trump”. Come ha detto il direttore generale Bjorn Gulden ai giornalisti, Puma produce circa un terzo dei suoi articoli in Cina. Negli ultimi mesi l’azienda ha esplorato possibilità di ricollocazione produttiva calzaturiera in Vietnam e Indonesia, di abbigliamento in Cambogia e Bangladesh. Un iter che, comunque, Puma ha già avviato da alcuni mesi, a causa dell’aumento del costo del lavoro a Pechino, trasferendo alcune produzioni in Paesi limitrofi alla Cina, approfittando anche del fatto che molte fabbriche extra Cina appartengono agli stessi proprietari di quelle cinesi. (mv)

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