La calzatura italiana regione per regione, provincia per provincia: conferme e sorprese, luci e ombre

Il Piemonte supera la Campania è diventa la settima regione calzaturiera italiana. Milano sorpassa Treviso e diventa seconda tra le province. Non mancano le sorprese nei dati dell’export calzaturiero del primo semestre diffusi da Assocalzaturifici. Tra le regioni le prime posizioni sono ben delineate: Veneto (+5,6% rispetto ai primi sei mesi dell’anno scorso), Toscana (+1,4%), Lombardia (+12,2%), Marche (-0,8%), Emilia Romagna (-5,8%) e Puglia (+8,7%). Prosegue l’exploit della Lombardia (trainata dalla provincia di Milano che da sola guadagna il 14,6% rispetto al primo semestre 2017). Tra le prime 10 province, Venezia ha la migliore performance (+15,4%), seguita da Milano e Vicenza (+10,9%). Forlì-Cesena (-4,9%) e Fermo (-3,9%) sono le uniche con segno negativo, probabilmente causato dalla ripresa della crisi russa. A guidare la graduatoria resta Firenze (+6,8%). I dati dimostrano come parlare dell’andamento del settore calzaturiero a livello regionale sia alquanto difficile. Lo testimonia quanto accade in Toscana. Oltre a Firenze ci sono Pisa, che aumenta del 6,6%, e Pistoia (+4,6%), ma troviamo anche Lucca che, invece, cala dell’11,1%, mentre crolla Arezzo (-23,6%). Stessa situazione in Campania, dove si assiste al tonfo di Napoli (-21,3%) e al parallelo incremento di Caserta (+4,9%). Idem in Veneto: Treviso e Verona segnano un leggerissimo incremento, ma non volano come Venezia e Vicenza. Caso simile, ma particolarmente borderline, nelle Marche: la differenza tra Fermo e Macerata è minima, ma la prima è in area negativa, la seconda in positivo. (mv)

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