La scarpa italiana respira: nel 2017 crescono produzione ed export, “ma la crisi non è ancora finita”

Guai a parlare di crisi alle spalle. Ma nei primi 5 mesi del 2017 la calzatura italiana riparte con numeri positivi nella produzione (+1% in volume e +3% in valore) e nell’export (+3,5% in valore e +1,5% in quantità) che segnano un cambio di passo rispetto al recente passato. L’export di calzature con tomaia in pelle (circa 50 milioni di paia al prezzo medio di 55,6 euro) vale 2,7 miliardi di euro, con leggero calo del volume ma aumento del prezzo. Lo sostengono i numeri congiunturali presentati da  Assocalzaturifici: “Dopo 8 anni di flessioni ininterrotte e un 2016 meno penalizzante, ma non ancora positivo – afferma il presidente associativo, Annarita Pilotti – nei primi 6 mesi del 2017 gli acquisti delle famiglie italiane registrano un timido +0,4% in quantità e un +0,9% in valore. Ora auspichiamo che il miglioramento del quadro economico possa portare presto a una ripresa significativa dei consumi”. In crescita è anche theMicam, fiera di settore attesa a Fieramilano Rho dal 17 al 20 settembre, in fase positiva sia per l’attenzione del pubblico che per la partecipazione delle griffe.

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