Russia: tra febbraio e marzo il giro di vite doganale inceppa l’import di scarpe. Possibili aumenti dei prezzi di vendita

A marzo, la Russia ha aumentato l’import di scarpe dai paesi extra CSI del 7,9% rispetto a marzo 2017 (valore: 269,72 milioni di dollari), ma lo ha ridotto del 25,4% rispetto a febbraio 2018. È quanto emerge dalle statistiche doganali di Mosca. Secondo gli addetti ai lavori i dati ufficiali sono influenzati dalle nuove normative doganali, molto più stringenti, nei confronti dell’import e, nei prossimi mesi, risentiranno anche dell’etichettatura obbligatoria voluta dal governo per limitare il contrabbando. Per questo motivo, il confronto con gli anni passati non offrirà una fotografia reale del commercio di calzature in Russia, innescando un nuovo fronte di difficoiltà per il made in Italy, in particolare per i prodotti di livello alto. Nel contempo, oltre al giro di vite doganale, il governo russo sta promuovendo la produzione interna per ricorrere sempre meno alle importazioni. L’andamento del mercato è direttamente influenzato dal cambio del rublo. Se l’oscillazione del cambio resta attorno al 5-10% i prezzi al dettaglio non cambieranno. Lo hanno dichiarato al portale Kommersant sia i dirigenti della catena di scarpe Econika, sia Anton Titov, direttore dell’insegna Obuv Rossii che ha però avvertito: “Se la svalutazione sarà più importante e durerà a lungo, allora l’aumento dei prezzi è possibile”. (mv)

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