Spagna, le orlatrici denunciano: “Lavoriamo in condizioni indegne”. FICE: “Casi isolati, le regole ci sono e vanno rispettate”

“Non mettiamo in dubbio che ci possano essere stati dei casi isolati di abusi di questo tipo, ma sia la legislazione vigente, che il contratto di lavoro del settore definiscono le regole del gioco sia nelle aziende, che nei domicili privati”. José Monzonís, presidente FICE – Federación de Industrias de Calzado Español, commenta così la notizia della sostenuta polemica suscitata dalle orlatrici calzaturiere spagnole (la maggiori parte impiegate nel distretto di Elche/Alicante), che hanno “denunciato alla Camera dei Deputati di Madrid le condizioni insalubri e di “schiavitù” (come si legge in una nota della loro associazione di rappresentanza) cui sono sottoposte allo scopo di spingere il Governo e il Ministro del Lavoro a prendere le adeguate contromisure per porre fine a questa situazione”. Una denuncia che, dicono, “sostiene una proposta di legge nella quale si richiedono più mezzi e più personale per effettuare ispezioni al fine di riconoscere i diritti dei lavoratori, sia salariali che in materia di salute”. Isabel Matute, una delle fondatrici dell’Asociación de Aparadoras y Mujeres Trabajadoras del Calzado de Elche, ha dato della sua situazione professionale un quadro drammatico, raccontando come in Spagna “le condizioni in cui lavorano queste operaie non sono degne né del XI secolo, né di un Paese europeo: poca luce, scarafaggi, contratti di due o quattro ore e spesso lavoro per oltre 10 ore al giorno senza protezione con salari di uno o due euro all’ora”. Non è la prima volta che le orlatrici scendono sul piede di guerra, ma questa volta la loro determinazione pare molto più decisa e suscita la necessità di prese di posizione da parte dei calzaturieri. Monzonis, chiudendo il suo commento, le sintetizza così: “FICE è fermamente posizionata contro il mancato rispetto delle regole, che non sono solo una minaccia per i diritti dei lavoratori, ma sono anche pratiche di concorrenza sleale che vanno contro la maggioranza del settore”. Foto tratta da elmundo.es.

 

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