UITIC, le prossima tappe della calzatura portoghese: mercati (USA in testa), formazione, brand proprietari

Dopo anni di crescita sui mercati europei (nel 2017 i principali clienti della calzatura portoghese sono stati Francia, Germani e Olanda), lo sguardo di Lisbona si rivolge all’altra sponda dell’Atlantico. Il Paese da conquistare è l’America, piazza che l’anno scorso ha comprato scarpe per “soli” 72 milioni di euro, quando il fatturato estero è valso circa 2 miliardi di euro. Lo ha spiegato, nella duplice veste di imprenditore lusitano e di presidente di APICCAPS (l’associazione portoghese della calzatura e dei prodotti in pelle), Louis Onofre: “Siamo sicuri che sia un mercato molto interessante sia per i nostri brand che per ottenere accordi di fornitura”. Non solo. La lista delle iniziative in agenda per gli shoemaker portoghesi non finisce qui: “Vogliamo affermarci sui mercati internazionali con i nostri brand indipendenti – spiega João Maia, direttore generale della stessa associazione d’imprese, in questi giorni padrona di casa della 20esima edizione di UITIC  –, continuare ad elevarci come segmento di mercato, investire nel digitale e nella formazione della forza lavoro”.

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