USA e calzatura, un amore che rinasce: a mente fredda, ecco il verdetto calzaturiero delle sfilate di New York

“È il momento della scarpa, da Net-a-porter continuiamo a investirci in modo significativo”. Così parlò Elizabeth von der Goltz, responsabile acquisti del luxury e-tailer, che ai media americani ha spiegato anche che a giugno è stata costretta a riordinare due volte “un particolare modello di sandalo”. La New York Fashion Week, svolta dal 6 al 14 settembre, nella voce dei buyer che hanno finalizzato scelte e ordini per la prossima stagione estiva, elegge la calzatura a prodotto del momento: “La novità dei minitacchi, ma anche dei sandali, delle sneaker flat hanno sorpassato l’attenzione delle passate stagioni sulla borsa – annuncia Laure Hériard Dubreuil, ceo del portale The Webster –. Sono un’appassionata delle scarpe divertenti e gioiose, facili da abbinare, non certo quelle nere di base. È complicato trovare una borsa versatile, la donna non è portata a cambiare spesso borsa, usa quasi sempre la stessa, mentre vuole sempre mettere ai piedi un paio di scarpe diverse”. Anche per gli stilisti è il momento di capitalizzare il trend: “I nostri retailer ci chiedono scarpe che possano apparire, ma non essere particolarmente costose – dichiara Paul Andrew (titolare del brand eponimo e stilista delle linee femminili per Ferragamo -: ecco perché abbiamo abbassato i prezzi dei modelli entry”. Le cose funzionano anche per una stilista meno nota, Suzanne Rae, che dal 2010 vende una linea (250-500 dollari) che cresce al ritmo del 70% annuo: “La moda ti consente di miscelare capi costosi a quelli molto economici, ma la scarpa è la ciliegina sulla torta, non dev’essere di basso prezzo e deve valorizzare il look”. Stesso ritornello per Ty McBride (brand: Intentionally Blank): “Vendo molto bene, la gente le prova, le ritengono comode e scoperto che costano al massimo 190 dollari, le prendono”. (pt)

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