L’effetto della Trade War: i prezzi aumentano e le incerte previsioni sul futuro penalizzano le imprese quotate in Borsa. Nike ha annunciato un aumento scaglionato dei prezzi. Gli addetti ai lavori credono che questa mossa verrà imitata da Adidas e Puma. Inoltre, le aziende quotate hanno difficoltà a stilare previsioni su vendite e utili. Si mostrano prudenti e questo provoca la reazione negativa dei mercati. Il caso Deckers è emblematico.
L’effetto della Trade War
L’annuncio che tutti temevano è arrivato. Dal primo giugno Nike aumenterà i prezzi a causa dei dazi. Sarà un aumento scaglionato e non per tutti i prodotti. Nelle calzature, quelle con un prezzo sotto i 100 dollari non subiranno alcuna variazione; quelle il cui prezzo attuale è tra 100 e 150 dollari vedranno un aumento fino a 5 dollari e quelle da 150 dollari in su vedranno aumenti fino a 10 dollari. “Probabilmente dovremmo aspettarci una decisione simile sia da Adidas che da Puma – ha affermato a Reuters Robert Krankowski, analista di articoli sportivi presso UBS –. Perché non è una questione specifica di Nike, è una questione di settore. Tutti saranno colpiti dai dazi”. Mentre Simon Jaeger di Flossbach von Storch, in Germania, fa emergere un rischio. Con una domanda più debole, i marchi dovranno gestire con estrema attenzione le proprie scorte per evitare un eccesso di offerta ed essere poi costretti a fare sconti per ridurre l’inventario.
Le incertezze
La questione dazi provoca incertezza e tutte le aziende temono un rallentamento nelle vendite. In alcuni casi queste previsioni hanno dolorose ripercussioni sul titolo. È il caso di Deckers Brands, società madre di Hoka e Ugg, le cui azioni sono crollate di quasi il 14% nell’after-market di giovedì. Secondo Sourcing Journal la società statunitense ha pubblicato previsioni inferiori alle aspettative proprio a causa dell’incertezza sui dazi. Conta relativamente poco il fatto che lo stesso gruppo ha contestualmente dichiarato ricavi annuali record a 4,99 miliardi di dollari (+16%), con l’ultimo trimestre (gennaio-marzo) a +6,5%. (mv)
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