L’industria conciaria del Regno Unito non ha fatto eccezione e ha sofferto nel 2024 la congiuntura che ha rallentato il settore in tutto il mondo. Leggendo il report di Leather UK (l’associazione di riferimento), si apprende però che il sistema britannico almeno un motivo di fiducia lo può nutrire. Mentre il fatturato estero è calato del 6,7% su base annua, i volumi di export risultano in aumento del 2,3%. Vuol dire che la domanda internazionale ha mostrato interesse, sebbene si sia mossa a prezzi inferiori.
Un motivo di fiducia almeno
La produzione conciaria del Regno Unito è orientata all’export per oltre l’80%. Se l’aumento dei volumi rasserena almeno un po’ Leather UK, l’andamento delle pelli finite è motivo di preoccupazione: nel 2024 hanno segnato il -30%, che segue il -25% del 2023. L’Unione Europea rimane partner strategico per tutte le pelli a tutti gli stadi di lavorazione. Ma anche in questo caso i segnali sono critici: l’export verso i Paesi dell’area UE vale una quota del 38,6% del totale, ma era del 42,1% nel 2023 e del 45,7% nel 2022. Mentre la prospettiva dell’entrata in applicazione del regolamento EUDR dal 2026 è tutt’altro che rassicurante per le prospettive future. Maluccio nel 2024 anche l’import, testimonia Leather UK: è calato dell’8,1% in valore e del 16,7% in volume.
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