L’e-commerce italiano è in ritardo, ma vuole recuperare: penetrazione del 2%,  fatturato su del 28% nel 2017

In ritardo, ma anche in veloce ripresa: il tasso di penetrazione è fermo al 2%, ma la crescita annua è del 28%. È il ritratto dell’e-commerce italiano emerso dai dati del convegno Ceo Roundtable of Fashion Innovation organizzato da Fashion Magazine. Si comincia dalla fotografia del mercato digitale dei prodotti moda fatta dall’osservatorio Digital Fashion Advisory: un’analisi su 33 brand dice che nel Belpaese la penetrazione media è ferma al 2%, quando l’obiettivo è il 6%. Eccezioni virtuose sono Woolrich (11%) e Philipp Plein (10%), mentre molte griffe, anche del lusso, sono al di sotto dell’1%. Nel complesso, i confini dell’e-commerce B2C (scarpe, accessori e abbigliamento) in Italia sono in espansione. Secondo i dati del centro studi Netcom nel 2017 il giro d’affari segnerà il +28%, raggiungendo i 2,5 miliardi di fatturato. Le prospettive rimangono quelle di un mercato in via di ibridazione dove l’ago della bilancia pende ancora a favore dell’offline: secondo Netcom, nel 2025 solo il 15% degli acquisti passerà dal digitale, mentre l’85% sarà eseguito in negozio.

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