Le (poche) aspettative italiane alla vigilia di Gallery Shoes

Le (poche) aspettative italiane alla vigilia di Gallery Shoes

Aspettative ridotte quasi a zero dalla pandemia. Alla vigilia di Gallery Shoes & Fashion Industrial Showroom (18-20 aprile) gli espositori italiani non brillano per entusiasmo. Perché? La situazione in cui versa la Germania, che sta registrando un’impennata dei contagi, lascia intendere che sarà un’edizione davvero particolare quella allestita nei tre padiglioni dell’area Böhler a Düsseldorf. Ce ne parlano Samuele Camerlengo (Lorenzi) e Fabio Fonti (ViolaFonti).

Alla vigilia di Gallery Shoes

Ulrike Kähler, CEO di Igedo Company, ha diramato l’’ultimo comunicato stampa a fine marzo. Qui parlava di 150 aziende iscritte e circa 350 brand presenti in fiera. Ma gli addetti ai lavori temono forfait delle ultime ore a causa del peggioramento della situazione pandemica. Sarà un’edizione speciale, che Igedo ha definito come uno “showroom industriale” con misure anti-contagio particolarmente rafforzate.

 

 

Samuele Camerlengo (Lorenzi)

“Viaggerò in auto per abbinare la presenza in fiera con altri appuntamenti in Germania. Anche con clienti che sono a pochissima distanza da Düsseldorf, ma che preferiscono non venire al Gallery. La Germania è molto penalizzata dal Covid: negozi chiusi, pochissime vendite e di conseguenza le aspettative sono ridottissime, sia in termini di visitatori che di eventuali ordini. Molti clienti preferiscono temporeggiare e rimandare gli acquisti proprio per vedere l’evolversi della situazione”.

Fabio Fonti (ViolaFonti)

“Considerato tutto, i rischi, i tamponi e le quarantene, ho deciso che non andrò personalmente in Germania. Sarà un’edizione zero in un mercato fermo. Molti negozi di scarpe sono chiusi da dicembre, hanno saltato la stagione dei saldi e non hanno nemmeno allestito la vetrina per la primavera. In altre regioni tedesche i negozi sono aperti, ma vi si può accedere solo esibendo un test negativo delle 24 ore precedenti. Con questi presupposti le aspettative del Gallery sono praticamente nulle. Si partecipa per la presenza, l’immagine e la continuità del brand”. (mv)

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