Imbottito, il concordato di Chateau d’Ax visto dalla filiale USA: “Non siamo coinvolti, siamo in salute”

“Chateau d’Ax USA è una società diversa, in salute e profittevole: non è coinvolta o intaccata dal concordato preventivo”. Sulle problematiche dell’azienda brianzola produttrice di divani e complementi d’arredo, che ha chiesto il concordato preventivo, si inseriscono le dichiarazioni di Joseph Filloy, direttore delle operazioni per il Nord America della filiale USA di Chateau d’Ax che ha sede ad High Point e, come scrive Forniture Today, “è finanziariamente indipendente dall’azienda italiana. A causa delle stagnanti condizioni di mercato – spiega – i negozi europei Chateau d’Ax sono in difficoltà e il concordato preventivo è l’unica strada per gestire l’attività di quelli improduttivi”. Il manager ha anche aggiunto che i flussi finanziari di Chateau d’Ax USA sono indipendenti da quelli della casa madre italiana e che dall’ufficio del North Carolina si hanno rapporti diretti con i fornitori italiani e cinesi. L’azienda di Lentate sul Seveso, 92 dipendenti, ha depositato la richiesta di concordato preventivo il 16 ottobre al Tribunale di Monza per il “rilancio e la ristrutturazione del debito” da 50 milioni di euro, e per “migliorare il livello delle forniture ai livelli distintivi che hanno reso possibile il successo commerciale di Chateau d’Ax”. L’azienda, presente in 84 paesi, fu fondata nel 1948 dalla famiglia Colombo. Nel 2017 aveva chiuso con ricavi per 144 milioni di euro dai 178 milioni del 2016. (pt)

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