L’identità conciaria delle sedie Frag: “Tutto cominciò nel 1921 con un’attività di commercio pellami”

Dire che è il frutto dell’unione tra tradizione e innovazione, riferendosi a un prodotto di design, non suona mai particolarmente originale. Ma per le sedie Frag è un’espressione calzante, perché dal punto di vista dello stile, e ancor più del processo, sono il risultato di un rapporto sofisticato tra la storia del marchio e lo sviluppo dei suoi modelli, storia dove la pelle riveste un ruolo centrale. “I miei bisnonni avviarono un’attività di commercio di pellame nel 1921 a Udine – spiega Michele di Fonzo, responsabile dello sviluppo del prodotto per Frag, a IL, inserto del Sole 24 Ore –, mentre i miei nonni proseguirono con un negozio di oggettistica e abbigliamento, sempre incentrato sul pellame. I miei genitori hanno creato il marchio Frag iniziando ad applicare questa lavorazione a sedie e ad altri elementi di arredamento. Con me e mia sorella siamo arrivati alla quarta generazione”. Nell’attuale capitolo della storia di Frag è entrata l’industria 4.0: all’occhio (e all’olio di gomito) umano, nella lavorazione della pelle si aggiunge la tecnologia: “Prima della cucitura finale abbiamo tre tipi di analisi – continua di Fonzo –. Diamo regole molto rigide ai nostri fornitori, tutti italiani, per quanto riguarda metrature e tono del colore: una materia prima come la pelle ha spesso piccole differenze, ma l’uniformità generale è fondamentale”.

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