India: 300 milioni per la pelle. E revisione fiscale sui dazi all’export, che subisce la concorrenza bengalese

Il governo indiano sta lavorando a importanti investimenti nel settore conciario e della calzatura. Secondo i media locali, a Nuova Delhi, sarebbe in dirittura d’arrivo il via libera all’investimento da oltre 300 milioni di euro proposto dal ministero del Commercio e dell’Industria già alcuni mesi fa. Il pacchetto prevede anche benefici fiscali, come già avvenuto lo scorso anno per il settore tessile per il quale, tra gli altri interventi, sono state riviste le normative sulla regolamentazione del lavoro e fissato il rimborso dei prelievi statali per le esportazioni. Proprio questa seconda misura è invocata a gran voce dagli imprenditori indiani dei settori conciario e calzaturiero. Nel corso dell’anno, infatti, il tasso di restituzione del dazio sulle imposte pagate per le importazioni è sceso dal 7 al 2,6%, cosa che potrebbe spingere gli esportatori ad aumentare i prezzi delle merci. A prezzi più alti, però, sarà più difficile vendere, come lamentano dal Consiglio per l’Esportazione della pelle. A tali difficoltà si deve poi aggiungere la concorrenza spietata del Bangladesh, che verso l’Europa e il Giappone non ha dazi doganali, ma può anche contare su manodopera a un costo più basso. Nel corso dell’anno le esportazioni di pelle hanno mostrato un leggero incremento rispetto all’anno scorso (+2,4%) durante il quale però erano calate del 3,2%. Rallentano gli acquisti dall’Europa e dal Regno Unito, influenzati dalla Brexit, mentre gli Stati Uniti sembrano tenere.

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