India, le concerie di Kanpur temono il disastro: “Con 3 mesi di chiusura forzata rimaniamo senza export e lavoro”

Adesso la filiera della pelle dell’Uttar Pradesh trema. L’ipotesi di chiusura per tre mesi del distretto conciario di Kanpur, una volta divenuta un’azione di governo, rischia di “uccidere definitivamente il cluster”, come lamenta con Business Standard News il presidente della sezione locale di CLE (Council for Leather Exports), Javed Iqbal. A entrare ancora di più nel dettaglio delle difficoltà di un’industria definita dai media locali già “sotto assedio” è il predecessore di Iqbal alla guida del CLE, R K Jalan. “La misura del governo non solo arriva quando, con la rupia debole, potremmo guadagnare quote sul mercato internazionale – spiega –, ma distrugge le nostre relazioni estere: per i clienti non saremmo più affidabili, mentre i nostri concorrenti sono pronti a cogliere l’opportunità di sottrarci fette di business”. La stampa locale riporta che le 264 concerie attive a Kanpur impiegano 100.000 addetti (fornendo un reddito, includendo anche i familiari, a 500.000 persone) e generano affari per 120 miliardi di rupie (1,5 miliardi di euro). Il problema, dicevamo, è la sopravvivenza stessa del distretto. “I mesi di chiusura – continua Jalan – effettivi sono 4, perché bisogna considerare 15 giorni prima per lo svuotamento dei magazzini e 15 giorni dopo per il riavvio delle attività”. Molte aziende non ne uscirebbero vive.

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