India, in Uttar Pradesh neanche i macelli legali sono a norma: imposta la chiusura a oltre la metà. Concerie locali allo stremo

Già la notizia che il governo dell’Uttar Pradesh avesse lanciato una campagna contro i circa 1.000 macelli abusivi in attività nello stato indiano sorprendeva per le proporzioni del fenomeno. Gli aggiornamenti che arrivano da Nuova Delhi, secondo i quali le forze dell’Ordine avrebbero apposto i sigilli anche a 26 dei 44 mattatoi autorizzati, dà invece l’idea di quanto sia anomala, per usare un eufemismo, la filiera indiana. L’associazione dei commercianti di carne annuncia scioperi a oltranza, accusando il governo dell’Uttar Pradesh, a guida nazionalista indù, di camuffare dietro le istanze legalitarie l’ostruzionismo contro attività imprenditoriali che interferiscono con il tabù della sacralità della vacca. Times of India, invece, aggiunge che l’ondata di chiusure imposte nei macelli dell’Uttar Pradesh e di altri 4 stati sta causando problemi alla locale industria conciaria. Il prezzo della materia prima è cresciuto tra il 20 e il 40%, che si somma all’aumento del 30-40% del grezzo di importazione. Il contestuale calo dell’export (-4,5% a gennaio) e l’impossibilità di aumentare i prezzi ai clienti mette i conciatori indiani spalle al muro: lo spazio per i margini si assottiglia.

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