Guess e Braccialini: due crisi, una sola mobilitazione (dei dipendenti a rischio)

“Il vero fallimento è rinunciare” è il motto dei lavoratori delle due aziende della moda fiorentina che ieri hanno sfilato per le vie di Firenze in segno di protesta. Si sono unite le mobilitazioni dei dipendenti di Braccialini e Guess: due società per due diverse crisi e il comune rischio di perdere posti di lavoro. Sono 260 in totale i lavoratori che temono per il proprio futuro: 90 del brand americano, che ha deciso di trasferire l’ufficio stile da Firenze a Lugano, in Svizzera, e 170 della griffe di pelletteria fiorentina, in piena crisi finanziaria. Il corteo si è riunito verso le 15 davanti al punto vendita di Braccialini, in centro città, per raggiungere piazza della Repubblica, dove i manifestanti hanno mostrato dal vivo come si fabbricano borse e (per Guess) vestiti. Alla fine si è svolta anche una sfilata flash mob con i capi prodotti. “Braccialini e Guess sono le ultime due vertenze di una ristrutturazione che sta attraversando l’intero comparto della moda fiorentina – dicono i sindacati –. Firenze rischia di perdere un saper fare che è patrimonio dell’intera comunità ed è per difenderlo che i lavoratori hanno portato in piazza la propria manualità e creatività. Per Braccialini, al di là degli annunci che sentiamo, noi chiediamo una ricapitalizzazione vera. Per Guess, vogliamo che l’azienda riveda la decisione di delocalizzare”. (mvg)

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