Burke (LV) spiega la differenza tra sostenibilità e greenwashing

Burke (LV) spiega la differenza tra sostenibilità e greenwashing

C’è una differenza tra sostenibilità e greenwashing. Michael Burke, CEO di Louis Vuitton, ce l’ha ben chiara: “Il lusso deve andare oltre le dichiarazioni buone per gli uffici PR – dice a WWD –: deve impegnarsi in sforzi necessari, per quanto tediosi e lunghi”. Il manager, per chi non avesse capito o facesse finta di non capire, precisa: “Se vogliamo arrivare a un cambiamento duraturo e realmente d’impatto – dice –, dobbiamo avere metodi condivisi per misurarlo. Altrimenti non si faranno progressi e resteremo fermi alle dichiarazioni delle public relations”.

Tra sostenibilità e greenwashing

Lo show di Louis Vuitton durante la fashion week parigina ha subito “l’invasione di campo” dei manifestanti ambientalisti. Secondo Burke “erano fuori strada nei contenuti”. “Non è necessariamente la prima cosa che chiede il pubblico – ha detto a proposito della sostenibilità –. Ma è ciò che rende i clienti fedeli al marchio, quando vedono il nostro impegno a lungo termine”. Tra gli obiettivi della griffe ci sono la riduzione della plastica (dal film con cui si avvolgono i pallet, alla pellicola protettiva apposta sulle fibbie), il riciclo dei materiali utilizzati per gli show, l’energia rinnovabile, l’approvvigionamento dei materiali, l’illuminazione a led e la progettazione dei prodotti che tiene conto del loro ciclo di vita.

I piccoli particolari

Sostenibilità anche nei piccoli particolari. Burke ha citato l’esempio di Nicolas Ghesquière, che unisce il compensato utilizzato per le sue scenografie con le viti e non con la colla. Inoltre, il CEO di LV ha condannato le consegne veloci di cui si vantano gli e-tailer: “La consegna in giornata in qualsiasi parte del mondo sarebbe un disastro per l’ambiente“. Vuitton ha, intanto, riorganizzato i laboratori in modo che gli artigiani lavorino sugli articoli in pelle in quantità adeguate alle richieste del mercato. In questo modo si riduce l’invenduto.

 

 

La produzione

“Oggi rilasciamo i prodotti in volumi più piccoli e produciamo solo quando sappiamo che c’è domanda – sono le parole del manager –. Ciò richiede molta più flessibilità e agilità in tutta l’organizzazione”. Negli ultimi cinque anni, vanta il CEO, le richieste di riparazione sono aumentate del 20%. Vuitton ha 11 laboratori dedicati alle riparazioni in tutto il mondo che lavorano circa 500.000 borse all’anno. (mv)

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