La Cina si sta riassestando, ma promette bene nel medio termine: si può avere fiducia nelle prospettive asiatiche del lusso. Lo spiega Flavio Cereda (nella foto), Investment Director Luxury Brands di GAM, dalle pagine del numero di giugno del mensile La Conceria. L’intervista si intitola “Calma e sangue freddo (nonché dita incrociate)” e spazia, in un mercato così interconnesso, dalle previsioni di consumo orientali allo scenario statunitense ed europeo.
Fiducia nelle prospettive asiatiche
“Porte d’Oriente”. Così si legge sulla copertina dell’ultimo numero del mensile La Conceria. Perché la partecipazione di UNIC – Concerie Italiane e Lineapelle a Expo 2025 di Osaka è l’occasione per accendere i riflettori sul Giappone e sull’Asia in generale. Vale a dire il principale motore dei consumi d’alta gamma. “Stimiamo che il consumatore asiatico rappresenti il 55% della domanda del settore nel 2025 – spiega Cereda –. Il confronto è con un 48% di dieci anni fa, che, però, valeva 40% meno di oggi in termini di fatturato (il record fu nel 2021 dove stimiamo arrivò al 59%)”.
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