Beccari raddoppia: già era CEO di Vuitton, ora lo è anche di LVMH

Beccari raddoppia: già era CEO di Vuitton, ora lo è anche di LVMH

Sidney Toledano lascia l’incarico di CEO di LVMH Fashion Group e libera lo spazio per due promozioni interne. Pietro Beccari raddoppia: già amministratore delegato del brand ammiraglio Louis Vuitton, lo diventa anche di LVMH Fashion Group. Sale di un gradino anche Damien Bertrand, che diventa membro del comitato esecutivo, mentre il manager Charlie Smith abbandona Loewe.

Avvicendamenti nella holding degli Arnault

Toledano, dicevamo, si è dimesso dal ruolo operativo di CEO di LVMH Fashion Group. Vale a dire la divisione che riunisce Celine, Loewe, Givenchy, Kenzo, Marc Jacobs, Pucci e Patou. “Vorrei ringraziare di cuore Sidney Toledano – commenta il patron Bernard Arnault –, che è stato al mio fianco per oltre 30 anni ed è sempre stato presente, in ogni circostanza, con determinazione, talento e lealtà. Rimarrà il mio consigliere speciale”.

 

 

Beccari raddoppia

A occupare il ruolo di Toledano sarà Beccari, che resta CEO di Louis Vuitton. Nel mese scorso si erano diffuse indiscrezioni che volevano un Beccari stanco e pronto a passare il testimone a Bertrand. Ma anziché “lasciare”, il manager parmense “raddoppia” con questo nuovo incarico che ricoprirà dal primo gennaio 2026. In pari data, Damien Bertrand, attuale vice CEO di Louis Vuitton, diventerà membro del comitato esecutivo di LVMH. Arnault ha osservato, riporta WWD, che Beccari “potrà fare ancora più affidamento su Bertrand, il cui contributo è stato significativo negli ultimi mesi”. La stessa testata USA riporta la notizia dell’addio di Charlie Smith. Il dirigente di marketing e pubblicità, da sette anni in Loewe, si trasferisce in Nothing Technology, una nuova azienda produttrice di smartphone e prodotti audio.

Le reazioni

L’annuncio degli avvicendamenti manageriali arrivano insieme all’aumento del target price delle azioni LVMH da parte di due analisti. Il primo è Oddo BHF (target price a 695 euro da 585) perché il titolo “lascia intravedere un significativo potenziale di rivalutazione nel medio termine”, mentre il secondo, come scrive Market Screener, è Deutsche Bank (target price da 635 a 715 euro). (mv)

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