In Brasile, il Dipartimento della Protezione al Commercio ha prorogato di altri dieci mesi la tassa sulla concorrenza sleale adottata nel 2010 per le scarpe d’importazione cinese, pari a 13,85 dollari al paio. La decisione deriva dalla richiesta avanzata a marzo da Abicalçados, l’associazione brasiliana dei calzaturieri, per il cui presidente Heitor Klein (nello foto) “le condizioni di mercato sono quelle di cinque anni fa, quando la misura è stata adottata, poiché il nostro settore non compete con quello cinese senza una tassa che mantiene eque le condizioni di competitività”. Abicalçados segnala anche che la difficoltà di competere diventa estrema soprattutto nel segmento della scarpa sportiva dove il Brasile sta cercando di trovare spazi di mercato, proponendosi come terzista delle grandi multinazionali del settore. “Per dare un’idea della rilevanza della tassa antidumping – ha concluso Klein – basti pensare che nel semestre successivo alla sua introduzione abbiamo riassunto 40 mila dipendenti”. Nel 2008 il Brasile importava dalla Cina scarpe per 218,7 milioni di dollari, diventati 55 nel 2010. (pt)
Brasile: confermato il dazio sull’import di scarpe cinesi
