Nervi tesi

Tutti ne parlano. E lo temono. Il protezionismo torna d’attualità sull’onda del progetto di border tax della Casa Bianca. Che, soprattutto, potrebbe trasformarsi in una ulteriore arma di legittimazione antiliberista di massa. La conceria, tristemente, ci ha fatto il callo. Il club delle frontiere chiuse, infatti, sottrae al libero mercato il 50% della materia prima conciaria a livello mondiale. Dalla Russia, che continua a bloccare il wet blue, allo Zimbabwe che si fa male da solo: per la pelle il protezionismo è una piaga strutturale. Tratto da LaConceria n. 14 – clicca qui per accedere a tutti i contenuti

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