Sono quelle che la ritirata delle griffe e il veto comunitario all’export di beni di lusso hanno liberato in Russia. Ne parliamo con Flavio Sciuccati, senior partner e direttore della Divisione Global Fashion Unit di The European House - Ambrosetti Group

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Il quarto pacchetto di misure varato contro Mosca (il Regolamento Ue 2022/428 in vigore dal 16 marzo dello scorso anno) proibisce di vendere beni di lusso (non solo moda) che superano i 300 euro di valore. Il che penalizza meno la scarpa della pelletteria e di altri prodotti. Anche se, a Mosca, di modi per aggirare la sanzioni occidentali ne hanno trovati parecchi. Anzi: molti

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Da ottobre 2022 l’ottavo pacchetto di sanzioni dell’UE proibisce l’import di pelle dalla Russia. Ma le relazioni commerciali erano già condizionate dai cambi valutari e dal trend inflazionistico

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Per la rete delle imprese manifatturiere nulla è stato più lo stesso dopo il 24 febbraio 2022. «Abbiamo dovuto fronteggiare problemi inediti, come l’arruolamento degli operai e i bombardamenti, ma contiamo nel +20% della produzione già nel 2023», ci dice Tetyana Izovit, presidente di Ukrlegprom Association   I numeri raccolti da Ukrlegprom Association, la sigla...

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La fine dell'isolamento economico e finanziario di Teheran è arrivata il 14 luglio 2015 ed è coincisa con la sensazione che il suo mercato potesse esprimere grandi potenzialità per la moda, dalle griffe ai marchi più piccoli. Il 5 novembre 2018 tutto si è ribaltato di nuovo. Cosa è successo da allora a oggi?

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Già, perché non se ne parla più. Eppure, è stato, a suo modo, una sanzione pesante per l’industria conciaria, distorcendo per anni i flussi commerciali. Ma non è scomparso: esiste, eccome. Però, ci sono argomenti che l’hanno relegato nell’ombra. Uno su tutti: la sostenibilità. Che, a modo suo, è un altro tipo di sanzione

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Higg Index, (molto) discusso strumento di valutazione dell'impatto ambientale di un prodotto lungo tutto il suo ciclo di vita

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Che cosa vuol dire se sul mercato dei materiali della moda c’è chi vende granitiche certezze E chi, invece, continua a fare ricerca

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UNIC - Concerie Italiane pubblica il ventesimo Report di Sostenibilità annuale di settore

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È da anni che i brand chiedono di conoscere la storia dei materiali che impiegano nelle collezioni: i fornitori e gli enti di certificazione hanno risposto di conseguenza

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«L’approccio scientifico è lo strumento principe per progredire sul fronte della sostenibilità» dicono da Italven, conceria specializzata in rettile

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Cinque progetti (grandi e piccoli) di sostenibilità declamata fin sugli scaffali

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La parola di febbraio è “lavoro”. Non l’abbiamo scelta per identificare la congiuntura in atto. Non ci interessa, su queste pagine, capire «se c’è lavoro», come ci ritroviamo a chiedere a imprenditori e manager in molte interviste, quasi fosse una formula rituale per rompere il ghiaccio. Qui parliamo di “lavoro” in quanto fabbisogno di “manodopera”,...

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Alla manifattura italiana della moda e del lusso, dicono gli addetti ai lavori, mancano 94.000 addetti da inserire in azienda entro i prossimi 5 anni. Ad oggi, solo il 50% potrebbe essere reperibile

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Le aziende della filiera hanno, come mai in passato, fame di nuova manodopera. Nuova perché giovane. Nuova perché capace di affrontare il lavoro, anche quello artigianale, con modalità evolute

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Uscire dall’emergenza, ridurre il gap tra domanda e offerta di addetti, cercare di cucire la trama di un sistema formativo futuribile, capace di tramandare i saperi manifatturieri della filiera italiana della moda e, costantemente, attualizzarli. Mission impossible? Ecco cosa ne pensano alcuni formatori

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Sono tre gli istituti di riferimento dei distretti italiani della concia: da loro passa la formazione delle più giovani leve di addetti della filiera della pelle. Rispondono alle stesse esigenze.

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