2016: l’Est Europa spende in calzatura e moda più del Nord. 2017: a Londra finisce l’effetto Brexit?

Nei consumi europei di calzature Est batte Nord. Una statistica diffusa da Eurostat e relativa alle vendite del commercio al dettaglio nel 2016 ci dice chi compra le scarpe in Europa: Romania (+27,7%), Polonia (+20,2%), Ungheria (+10,1%), Irlanda (+7,8%) e Portogallo (+5,5%). E i mercati peggiori? Belgio (-3,5%), Norvegia (-3,3%) e Francia (-2,6%). L’Italia ha fatto registrare un aumento dello 0,6%, in calo rispetto al +3,3% del 2015. Complessivamente il consumo di moda e calzatura è salito solo dello 0,1% nel 2016, rispetto al +1,6% nel 2014 e +1,8% nel 2015. Un risultato che pone dubbi sul fatto che la ripresa economica del Vecchio Continente sarà accompagnata da un aumento del consumo di abbigliamento e calzature. Sono stati i Paesi dell’Est Europa a trainare le vendite mentre quelli del Nord Europa le hanno frenate, penalizzati dagli attacchi terroristici. Oltre la Norvegia anche Finlandia (-1,5%) e Svezia (-1,4%) sono in terreno negativo così come la fuggitiva Gran Bretagna (-1,8%). A proposito di Regno Unito, secondo il report High Street Sales Tracker di BDO ripreso da Reuters, a febbraio lo shopping per la moda a Londra e dintorni è calato del 3,4% su base annua negli shop fisici e del 19,9% in quelli digitali. È il peggior risultato da settembre 2016 e si salda con un trend di generale flessione dei consumi che dura da tre mesi. L’effetto Brexit, che con la svalutazione della sterlina aveva dato forte impulso agli acquisti (specie da parte dei turisti), sembra essere finito. (mv)

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