ICEC parla di tracciabilità e certificazione ad Arzignano. Pienone ieri a Villa Brusarosco

Pienone di presenze, successo di interesse, condivisione dei contenuti. Che tracciabilità e sostenibilità siano argomenti che, oggi, fanno selezione nella filiera della moda e del lusso, oramai è un dato di fatto. Non sorprende se, dando voce alla rigorosa certezza delle proprie certificazioni, ieri ICEC, l’istituto di certificazione di riferimento per l’area pelle, abbia accolto oltre 70 addetti ai lavori (conciatori, ma anche rappresentanti di brand e griffe) al suo evento organizzato a Villa Brusarosco di Arzignano, nel cuore del distretto veneto della pelle. Titolo: “La tracciabilità delle pelli e degli articoli finiti: come garantire l’origine delle materie prime? Certificazioni ed esperienze aziendali a confronto”. Temi che hanno suscitato attenzione e dibattito, sia nella parte in cui ICEC ha presentato la sua offerta in materia di sostenibilità, necessità di qualifica della filiera e tracciabilità dei pellami, sia quando sono stati presentati alcuni case history, a partire da quello di Bottega Veneta.

 

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