Black Friday, meno acquisti negli Usa


Black Friday, meno acquisti negli Usa
Giacche in pelle Levi’s a 99 dollari, stivaletti (specialmente Rampage) e scarpe, sneaker come le Nike Air Max e anche maglioni di cashmere di qualsiasi prezzo. Ma soprattutto i super-scontati televisori Toshiba ed Emerson, smartphone, tablet e Playstation 3.
C’era questo nei carrelli dei clienti lo scorso venerdì, Black Friday, il giorno successivo al Thanksgiving in cui tradizionalmente l’americano approfitta dei maxi-sconti per iniziare il periodo natalizio degli acquisti, forte indicatore di come si indirizzano gli incassi al dettaglio. In totale, il periodo che conduce al 24 dicembre incide infatti sul bilancio dei consumi tra il 40 e il 50% annuale e nel 2011 ha portato in cassa 13 miliardi di dollari. Quest’anno però nessuno canta vittoria (se non, appunto, l’elettronica), anche perché se l’afflusso nei grandi magazzini ha superato quello del 2011 (307 milioni di presenze, +3.5%) così non è stato per il volume d’acquisti: -1.8%. Tutto ciò, sebbene la spesa pro-capite sia passata da 398 a 423 dollari.
“Le promozioni anticipate e l’apertura per Thanksgiving hanno attirato vendite che generalmente avvengono il venerdì – afferma Bill Martin, fondatore di ShopperTrak – quello che si verifica è adesso un week-end dedicato allo shopping lungo quattro giorni”. Per la prima volta nella storia, infatti,  i mancati incassi dovuti all’uragano Sandy hanno convinto alcuni grandi magazzini (Wal-Mart, Target, The Gap) ad aprire il giorno di Thanskgiving; sabato è stato “Small Business Shopping Day”, mentre oggi è l’attesissimo Cyber Monday, con super sconti internet. Questi ultimi, sono aumentati del 17.4% giovedì e del 20.7 il giorno successivo. Da Macy’s, a Forever 21 a Belk, sono tutti concordi: il grande flusso c’è stato da mezzanotte alle 3 del mattino di venerdì per poi regolarizzarsi senza superare quello dell’anno scorso. National Retail Federation ha calcolato che abbigliamento e gli accessori sono stati il prodotto più ricercato (57,7% contro il 51,4 dell’anno scorso) e che oggi 123 milioni di acquirenti (107 nel 2011) saranno al computer per gli acquisti. (p.t.)


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