Nel cuore pulsante della moda parigina, Aurélia Stouls ha costruito un marchio che sfida le convenzioni e celebra la pelle come materia viva, sensuale e quotidiana. Lo ha capito fin da bambina: per lei, la pelle è linguaggio. Un mezzo espressivo che racconta storie, emozioni e identità. Con la collezione autunno 2025 la designer francese torna a raccontare la sua visione. Un guardaroba raffinato, minimalista e audace, dove la pelle lavabile in lavatrice diventa protagonista assoluta. Da una semplice t-shirt a un universo di capi iconici, Stouls ridefinisce il modo di indossare la pelle.
Gli inizi
Aurélia Stouls non segue le mode, piuttosto le reinterpreta. Come racconta a Forbes, è cresciuta in una famiglia dove l’estetica era parte integrante della quotidianità e ha coltivato fin da bambina il sogno di disegnare abiti. Dopo gli studi tra Parigi e New York, e un premio che l’ha introdotta nel mondo della calzatura, ha affinato la sua conoscenza della pelle lavorando con maison storiche come Carel e Mugler. È proprio da questa esperienza che nasce l’intuizione: creare una t-shirt in pelle lavabile, un pezzo capace di unire lusso e praticità. Così, nel 2004, prende vita Stouls.
Un’estetica chiara
Un marchio che si distingue per una visione precisa: capi in pelle e camoscio pensati per essere indossati ogni giorno, senza rinunciare alla sensualità e alla raffinatezza. Le silhouette sono essenziali, i colori vibranti, e ogni pezzo è studiato per accompagnare il corpo con naturalezza. La pelle, proveniente da una conceria francese, è trattata con tecniche innovative che ne preservano la morbidezza e la resistenza, rendendola lavabile senza compromessi. “Credo che gli abiti dicano molto su chi siamo, come ci sentiamo e persino sul nostro stato d’animo. Nonostante il vecchio detto, credo che siano gli abiti a fare la persona.”
La pelle come linguaggio
Il cuore pulsante del marchio, va da sé, è la pelle stessa. Scelta da Aurélia perché “è un materiale vivo, si evolve, scandisce il tempo, racconta una storia – sottolinea nell’intervista –. Ne ho sempre amato la sensazione al tatto, la sensualità, la ricchezza. Fin da bambina indossavo la pelle, ha sempre fatto parte della mia vita. C’è qualcosa di magico in essa: il modo in cui assorbe il colore, le sue sfumature delicate, il modo in cui cattura la luce. E quella qualità tattile, è irresistibile. La pelle ha una sorta di attrazione magnetica“. Un approccio, il suo, che si riflette in ogni collezione. Dove il processo creativo parte da un’intuizione e si sviluppa attorno all’idea di un capo ideale. Che si tratti di un corsetto reinterpretato in chiave fluida o di una giacca oversize, i pezzi dialogano col corpo. E con l’umore di chi lo indossa.
Foto Stouls
Leggi anche: