UNIC al Fashion Graduate per aiutare i ragazzi a capire la pelle

il workshop di UNIC al Fashion Graduate

Illustrare agli studenti dell’istituto di moda Caterina da Siena di Milano le peculiarità dell’industria conciaria e le linee guida della pelle in Italia. È l’obiettivo dell’incontro tenuto da UNIC – Concerie Italiane nel corso di Fashion Graduate Italia. Un momento utile agli studenti per approfondire tematiche solo sfiorate in ambito didattico, ma che già toccano la loro quotidianità: che cosa è la pelle e cosa non può definirsi tale, come leggere un’etichetta, cosa considerare made in Italy e come intendere la tracciabilità del prodotto. UNIC ha chiarito gli argomenti con i quali i giovani talenti della moda si misurano in un ecosistema che ha fatto sì della sostenibilità una bandiera, ma dove c’è (malgrado tutto) anche molta confusione.

Obiettivo: chiarezza
Per UNIC è determinante continuare a trasmettere l’importanza del lavoro di nobilitazione della pelle e la circolarità virtuosa del sistema. Per gli studenti è altrettanto necessario conoscere i riferimenti normativi, i processi di lavorazione, ma anche avere gli strumenti per decifrare escamotages che qualche furbo (e non ne mancano) pratica sul mercato.

Le esigenze formative
La formazione curricolare ha quanto mai bisogno di momenti come questi, che rappresentano per le stesse scuole l’occasione per l’avvicinamento all’innovazione in azienda, ai processi industriali e ai prodotti finali, pubblicizzati altrimenti secondo criteri di marketing che non aiutano l’approfondimento e la specializzazione. Nessuna sorpresa nel constatare quanto i giovani siano ricettivi se adeguatamente informati: l’uditorio del Fashion Graduate, attento, ha reagito con domande vivaci. Workshop come questi, d’altronde, servono proprio a fugare i dubbi.

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