Automotive. Takata: dallo scandalo degli airbag al fallimento e all’acquisizione. Il colosso giapponese diventa cinese

È (tristemente) nota per lo scandalo che ha iniziato a travolgerla tra il 2013 e il 2015, periodo in cui la motorizzazione degli Stati Uniti richiamò qualcosa come 33,8 milioni di autovetture che montavano i suoi airbag. Erano difettosi e, in alcuni casi, sono stati responsabili della morte di conducente e passeggeri. Fu l’inizio del crollo per la multinazionale giapponese Takata, leader mondiale in ambito automotive nella produzione di airbag, cinture di sicurezza e volanti in pelle. La sua odissea si è conclusa in questi giorni. L’ha acquisita il gruppo cinese Key Safety Systems, con quartier generale negli Stati Uniti (Michigan), chiudendo un’operazione avviata lo scorso ottobre del valore di circa 1,6 miliardi di dollari.

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