Perché a Musk la pelle piace da indossare, ma non nelle Tesla?

Perché a Musk la pelle piace da indossare, ma non nelle Tesla?

È evidente che Elon Musk sulla pelle abbia le idee a dir poco confuse. L’imprenditore da anni porta avanti la sua personale battaglia contro gli interni in pelle: non li vuole nelle Tesla. Ma, poi, la pelle la apprezza quando si tratta di indossarla in prima persona, soprattutto per darsi un tono rock. Che Elon si decida: non può gridare al mondo per un capriccio che un’auto elettrica per essere green deve essere anche veg e poi presentarsi in conferenza stampa con un giaccone in pelle e collo foderato di pelliccia.

La pelle? “Non nelle Tesla”

Il nome di Elon Musk è indissolubilmente legato alle auto elettriche, che ha aiutato a lanciare e che oggi sono un trend di mercato. Proprio la sua Tesla, però, nel 2017 ha abbandonato la pelle a favore di alternative animal free, per motivi “etici e di prestazione” (sic!). Musk in quel momento ha favorito la nascita del binomio “auto elettrica – vegana”. Peccato che il sillogismo tra vegano e sostenibile sia scientificamente infondato, come dimostrano studi accademici, e piuttosto fastidioso, perché crea cattiva informazione e falsi miti. Tesla, oltretutto, è sempre più vittima delle critiche dei suoi clienti, delusi dagli interni delle auto che “si squagliano, si fondono e per di più puzzano”. Appurato che i materiali alternativi non sono più green della pelle (sono spesso composti da materiale plastico) e che non sono più durevoli, bisogna ora spostare il ragionamento sulla coerenza di Musk.

 

 

I fatti

Può capitare di contraddirsi. Farlo due volte significa essere in cortocircuito o, peggio, vittima della propria stessa mancanza di informazioni. Musk si è presentato al lancio del nuovo truck eco di Tesla con una biker che richiama una mascolinità di ispirazione cinematografica/musicale. A breve distanza di tempo, poi, è comparso a un evento pubblico (in foto) in leather boots lucidissimi e con un giaccone proveniente direttamente dal mondo dell’aviazione. Non si capisce a questo punto in che cosa consista la “strategia veg” di Elon, se non in una pratica del marketing ben studiata: cavalcare l’onda della sostenibilità nella sua chiave meno applicativa. Perché, a conti fatti, ci chiediamo quale sia la differenza tra un sedile in pelle e una giacca. Per la precisione, Musk possiede una collezione di auto, tra cui una Jaguar E-Type Roadster, una Lotus Esprit, una McLaren F1 a tiratura limitata e una Porsche 911 Turbo, tutte rigorosamente con interni in pelle. L’imprenditore risolva questa confusione nel modo più sensato: riportando la pelle nelle sue Tesla. (dc)

 

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