Adidas, scarpe boicottatte dalle università americane

Adidas, scarpe boicottatte dalle università americane
Un’ottava università americana, Penn State, si aggiunge al gruppo delle sette che avevano già sospeso i rapporti di fornitura con Adidas, boicottando la multinazionale tedesca a seguito della vertenza che deriva dalla chiusura della fabbrica indonesiana PT Kizone. Il rinomato e potente college della Pennsylvania, leader nei programmi di basket e football, si aggiunge a Cornell University, Oberlin College, University of Washington, Rutgers University, College of William and Mary, Santa Clara e Georgetown University.
Adidas sostiene che l’impianto PT Kizone fu chiuso senza rispetto delle norme etiche e professionali dal suo proprietario, il quale lasciò i 2700 dipendenti senza salario e trattamento di fine rapporto, con un buco di 1,8 miliardi di dollari. Precisa che non ha responsabilità dirette sull’accaduto, in quanto diversi mesi prima della chiusura l’azienda avrebbe cessato di accettare ordinativi per l’Adidas.
Le università ritengono comunque che l’azienda tedesca sia co-responsabile del fallimento di quell’attività conto terzi. Nella lettera inviata ad Adidas mercoledì scorso, il presidente di Penn State, Rodney Erickson, segnala che la decisione è stata assunta collegialmente da studenti, professori e amministrazione, e che il college “non intende condividere le manchevolezze che possano incoraggiare i fornitori a non comportarsi responsabilmente nella manifattura dei prodotti che recano il nostro logo”.
In termini legali, Adidas ha 60 giorni per compensare i dipendenti della fabbrica, trascorsi i quali entra in vigore la cessazione delle forniture.
La perdita del rapporto con gli otto college non ha un impatto rilevante in termini commerciali, ma significativi sotto l’aspetto dell’immagine, perché genera l’impressione di un’azienda che trascura di trattare i dipendenti diligentemente, uno dei principi a cui si ispira il consumatore moderno. (p.t.)

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