Bancarotta fraudolenta: lo stilista Barbato patteggia

Bancarotta fraudolenta: lo stilista Barbato patteggia

Bancarotta fraudolenta: lo stilista Gianni Barbato ha patteggiato la pena di un anno e otto mesi di reclusione mentre Gisella Ferroni, ex amministratrice di Serbatoio srl (Civitanova Marche) ha patteggiato un anno e 4 mesi. I fatti contestati ai due risalgono al 2011. Secondo la ricostruzione della Procura maceratese, dopo la dichiarazione di fallimento di Serbatoio srl (9 giugno 2011), entrambi, di comune accordo, avrebbero distratto dalle casse dell’azienda somme per un importo totale superiore al milione di euro. In particolare, secondo quanto riscontrato dalla magistratura inquirente, negli anni 2008 e 2009 la società aveva versato allo stilista quale corrispettivo professionale l’importo di circa un milione di euro avvenuto con pagamenti di 51.000 euro (più l’imposta sul valore aggiunto) mensili, ritenuti dalla Procura del tutto sproporzionato rispetto alla controprestazione. Una parte delle somme lo stilista l’avrebbe restituita. I due imputati, quindi, tramite i propri avvocati di fiducia hanno patteggiato con il pubblico ministero Andrea De Feis la pena. Gianni Barbato è uno stilista molto conosciuto nel distretto calzaturiero marchigiano. Apprezzato soprattutto per la sua indole sperimentatrice, lo stilista applica alle calzature, cucite a mano, soluzioni alternative e sempre innovative, senza disdegnare la commistione di materie prime. Nella sua lunga carriera Barbato ha collaborato anche con stilisti del calibro di Fendi, Sergio Rossi e Stuart Weitzman. (m.v.)

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