Come resiste un piccolo calzaturificio che produce esclusivamente scarpe da uomo estive? Ce lo spiega Cristina Bertozzi, che insieme a sua sorella Simona, guida l’azienda da 10 dipendenti che porta il suo cognome e ha il quartier generale a Savignano sul Rubicone (Forlì-Cesena).
Sandali artigianali
“In questa fase di mercato, i consumatori tendono a prestare sempre più attenzione al prezzo del prodotto. E questo avviene in maniera ancora più marcata nella calzatura destinata alla stagione estiva” esordisce Cristina. Che spiega come dagli anni ’80, l’azienda Bertozzi si è specializzata nella produzione di sandali artigianali realizzati con materiali di provenienza italiana. Tradotto: la fascia di prezzo è alta. I fattori che permettono a questa piccola azienda di essere competitiva sono diversi. “Oggi tutti fanno tutto per cui essere specializzati nella realizzazione di un prodotto offre sicuramente qualcosa in più al mercato. Cerchiamo di lavorare bene a livello di qualità, di andare incontro il più possibile alle richieste del cliente e abbiamo una storia alle spalle che ci aiuta” osserva l’imprenditrice romagnola.
Il mercato africano
Ma c’è anche un altro elemento determinante. Le vendite sono totalmente destinate all’estero. “Per il mercato italiano siamo fuori prezzo e fuori gusto estetico. In Italia si preferisce comprare il prodotto griffato” aggiunge Cristina Bertozzi. I suoi mercati di riferimento però non sono quelli tradizionali: sono Oman, Mauritania e Nigeria. Mercati che, secondo la stessa Bertozzi, sono in espansione. Ma come è riuscita ad arrivarci? “In verità, ci hanno cercato loro. Noi abbiamo partecipato a delle fiere internazionali, poi i clienti sono arrivati col passaparola. C’è voluto del tempo e tanta pazienza ma alla fine sono arrivati e ce li teniamo stretti” osserva ancora Cristina. Che sottolinea come non riscontra problemi di pagamento o di serietà dei clienti. Il problema è rappresentato dal rischio Paese e dal rischio valutario. Per cui occorre studiare e documentarsi prima di approcciare un mercato poco battuto dalla scarpa italiana.
Alla ricerca di nuovi sbocchi
“È chiaro che stiamo cercando altri mercati di sbocco. Vorrei sviluppare l’azienda ma oggi è molto difficile per il contesto geopolitico. Ma devo pur constatare che siamo e restiamo artigiani, per cui va bene così” conclude Cristina. (mv)
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