Brenta, il sindacato: “Delocalizzano: più fatturato, meno lavoratori”. Acrib: “Qui non è l’Eldorado: da dove prendono i dati?”

“I fatturati delle aziende della Riviera del Brenta crescono anche del 30% mentre i posti di lavoro calano drasticamente, tutto a causa della delocalizzazione”. A lanciare la denuncia sono il segretario provinciale della Filctem Cgil Riccardo Colletti e quello di zona Michele Pettenò. Secondo quanto dichiarato alla stampa locale dai rappresentanti del sindacato, i posti di lavoro “cancellati” dalla delocalizzazione sarebbero “più di 150 in un anno”. “Non so dove prendano questi dati” replica il presidente di Acrib Siro Badon (nella foto), il quale poi sottolinea: “Nemmeno io sono ancora in possesso di ufficiali relativi al 2015, che saranno disponibili solamente il mese prossimo. Dichiarazioni come queste nuocciono solamente alla tranquillità dei lavoratori” prosegue Badon, che aggiunge: “Forse ai sindacati non è chiaro che la Riviera non è l’Eldorado e in una fase economica come questa è comunque comprensibile che alcune aziende si trovino costrette a chiudere”. Un momento difficile si vive anche a Verona dove, secondo i dati diffusi dal rapporto della Camera di Commercio, a fronte di una crescita del 5,5% e di un export che ha toccato i 10 miliardi, il comparto calzaturiero ha registrato una diminuzione del 3,2% (413,3 milioni di euro), quello del tessile-abbigliamento del 6,6% (856,9 milioni) e quello dei mobili del 4,5% (101 milioni). (art)

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×