Calzatura: Cinti, dall’Amministrazione Straordinaria alla probabile vendita. “All’asta entro febbraio 2018”

Il gruppo bolognese Cinti, brand focalizzato sul segmento “fast fashion calzaturiero in gran parte realizzato in Italia”” (così l’azienda definisce se stessa) cerca un nuovo proprietario. A distanza di un anno dall’ammissione alla procedura di Amministrazione Straordinaria, il commissario straordinario Fulvio Cociani, nominato da MISE, ha completamente riorganizzato la società. Oggi Cinti conta su una rete distributiva di circa 40 punti vendita in Italia (rispetto ai 90 di qualche anno fa), di cui circa 35 in gestione diretta e 5 in franchising, e su un fatturato atteso di circa 21 milioni di euro. Le misure introdotte hanno permesso di passare da un margine operativo lordo negativo per alcuni milioni di euro a uno positivo, previsto per circa 700.000 euro. In questo modo l’azienda è più appetibile sul mercato. E infatti Cociani ha già ricevuto alcune manifestazioni di interesse da parte di potenziali compratori, come ci spiega lui stesso: “Quelle ricevute sono tutte italiane, anche se ho avuto numerosi contatti anche dall’estero. Questo però non esclude che all’asta non possano intervenire anche soggetti che non abbiano formalmente manifestato il loro interesse”. Per quanto riguarda la tempistica Cociani sostiene che “una tempistica esatta ancora non c’è. La mia intenzione di massima è arrivare a una asta per la vendita entro febbraio 2018”. Il valore ipotizzato di cessione è pari a circa 4 milioni di euro oltre al magazzino circolante (ultime quattro stagioni) valorizzato al prezzo di costo, per un valore che si dovrebbe aggirare attorno ai 10 milioni di euro. (mv)

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