I costi delle materie prime hanno indotto Nike a rivedere i prezzi delle proprie calzature. Il colosso di Beaverton cambia dunque strategia: stop all’assorbimento degli aumenti, come avvenuto nel recente passato, e via libera a una revisione dei listini fino al +5-10%, con particolare riguardo per i modelli in pelle. La più costosa delle sue scarpe, Lebron 10 (nella foto), arriverà a 315 dollari al paio. Mary Remuzzi, portavoce della direzione Nike, afferma che gli aumenti non saranno generalizzati e sono supportati da elementi legati alla produzione, non al marketing. “La nostra strategia è fornire al consumatore un prezzo sostenuto nei modelli che contengono tecnologia superiore o che costituiscono la nostra immagine – afferma Jeanne Jackson, presidente Nike di distribuzione e merchandising – si tratta di trovare un delicato equilibrio, ma le indagini di mercato sono dalla nostra parte”. (pt)
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