CEC e il dazio brasiliano all’import: “Riducetelo anche per le scarpe in pelle!”

CEC (Confédération Européenne de l’Industrie de la Chaussure) difende le calzature in pelle nella battaglia diplomatica per riscrivere le regole internazionali del commercio tra Europa e Mercosur. Avviata anche la trattativa col Giappone, mentre COKA, l’associazione della calzatura e della pelle della Repubblica Ceca, è ufficialmente un suo nuovo membro. Sul tavolo delle trattative per ridurre reciprocamente i dazi dei prodotti importati, il Brasile, Paese guida del Mercosur ha proposto a Bruxelles la riduzione del dazio del 35% per le calzature, contemplando però solo quelle in gomma. La proposta ha incontrato il fermo rifiuto di CEC e del suo presidente, Cleto Sagripanti, che vuole includere anche le scarpe in pelle, salvaguardando così la produzione prevalentemente italiana. La battaglia è stata poi condivisa da tutta la Confédération. “La richiesta che ho inoltrato al Ministro europeo dell’Industria e Commercio è quella di tornare al tavolo delle trattative” ci ha spiegato Cleto Sagripanti. Un’azione condivisa anche da Assocalzaturifici, la cui presidente, Annarita Pilotti, ha inviato una nota a Carlo Calenda, Ministro italiano per lo Sviluppo Economico. Altro tavolo caldo per CEC: il Giappone. “Nutro buone sensazioni, perché ho notato delle aperture al dialogo e delle possibilità affinché vengano ridotti i dazi” ci ha rivelato Sagripanti che ha sottolineato come il rigido sistema dei dazi in vigore a Tokyo sia storicamente irremovibile dalle sue posizioni. Nel frattempo, dopo l’annessione dell’Ungheria, anche la Repubblica Ceca è divenuta membro effettivo CEC, aggiungendosi a Finlandia, Francia, Grecia, Ungheria, Italia, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna, Svezia e Regno Unito. In questo modo CEC è arrivata a rappresentare circa il 90% della produzione calzaturiera europea. (mv)

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×