Dazi UE su scarpe da Cina e Vietnam parzialmente illegittimi. Vincono Clarks e Puma

La Corte di Giustizia europea ha stabilito che il regolamento del dazio antidumping sulle importazioni di alcune calzature prodotte in Cina e Vietnam, introdotto dall’UE nel periodo 2006-2010, era parzialmente illegittimo. Il regolamento, applicato sulle esportazioni delle società produttrici stabilite in Paesi senza economia di mercato (che non fanno quindi parte dell’Organizzazione Mondiale del commercio), prevedeva un’aliquota sul dazio antidumping del 16,5% per le calzature prodotte da società stabilite in Cina e del 10% per quelle stabilite in Vietnam. Dal regolamento erano tuttavia escluse alcune aziende che, rispondendo a una serie di criteri, di fatto andavano considerate come “operanti in condizioni di mercato”. A causa del fatto che non sia stato rispettato questo status speciale, i giudici hanno dato ragione ai britannici di Clarks e ai tedeschi di Puma che avevano presentato ricorso alla Corte europea vedendosi rifiutato, dai rispettivi servizi per le imposte nazionali, il rimborso dei dazi pagati che ammontano rispettivamente a 60 e 5,1 milioni di euro. (mc)

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