Geopolitica, dazi, congiuntura: Silvagni (Silver 1) a 360 gradi

Geopolitica, dazi, congiuntura: Silvagni (Silver 1) a 360 gradi

[articolo sponsorizzato] Politica, economia, dazi e molto altro. Elvio Silvagni, alla guida del gruppo calzaturiero Silver 1 di Fusignano (Ravenna), che possiede i marchi Valleverde, Rafting Goldstar e Biomodex, fa il punto della situazione e indica i provvedimenti che vorrebbe. Nel frattempo, incassa l’ennesima vittoria – questa volta in Italia – contro il colosso tedesco Birkenstock. Dopo le sentenze favorevoli pronunciate dalla Corte di Appello di Parigi e dalla Cassazione Tedesca, è arrivata anche la decisione della Corte d’Appello di Milano che ha riformato il giudizio di primo grado. Sia i modelli dei sandali che il battistrada dei sandali tedeschi non sono brevettabili.  Per cui è stato giudicato nullo il ricorso di Birkenstock. In altre parole, sono state accolte integralmente le argomentazioni dell’azienda italiana. “Le condotte poste in essere da Rafting Goldstar non costituiscono atti di concorrenza sleale o parassitaria”. Birkenstock è stato condannato a pagare le spese processuali di ambo le parti per il primo, nonché il secondo grado di giudizio.

Silvagni a 360 gradi

Quali sono le ripercussioni dei dazi di Trump sul vostro settore?

Non ci sono solo i dazi del 15%. Dal giorno dell’insediamento di Trump, il dollaro americano si è deprezzato di oltre il 11% rispetto all’euro. E c’è stato un aumento dell’inflazione del 3%. Questo significa che le calzature italiane dirette verso gli USA stanno subendo un aumento del prezzo di oltre il 29%. Con questi rincari prevediamo un forte calo degli ordinativi. È una situazione rispetto alla quale c’è ben poco da fare.

Come potete reagire?

Il deprezzamento del dollaro porta anche un secondo problema: le calzature che vengono importate dai Paesi asiatici, le cui valute sono ancorate al dollaro, saranno ancora più competitive rispetto a quelle Made in Italy. Senza contare il fatto che in quelle nazioni si attuano pratiche di concorrenza sleale, anche sotto forma di incentivi statali alle esportazioni. È quindi necessario che anche l’Unione Europea applichi dei dazi considerevoli verso quelle nazioni asiatiche che da più di 20 anni mettono in difficoltà le produzioni italiane. Ora la globalizzazione è finita.

Energia e contraffazione

Dovete fare i conti con il caro energia: rappresenta una minaccia per la produzione?

Assolutamente sì. L’Italia ha i costi energetici più cari d’Europa, e questo penalizza la nostra competitività non solo rispetto ai produttori asiatici, ma anche rispetto ai nostri concorrenti europei.

E la contraffazione?

Resta un problema importante, anche perché viene spesso tollerata dalle autorità di quelle nazioni che già fanno concorrenza sleale al Made in Italy in molti altri modi. È necessario che le forze dell’ordine italiane ed europee intensifichino gli sforzi per combattere questa piaga.

Approdi di mercato

Ci sono mercati emergenti verso cui guardare?

Gli imprenditori da decenni hanno già testato tutti i mercati dove era possibile vendere i prodotti, un bravo imprenditore è sempre capace di sfruttare tutte le opportunità che offre il mercato, non è necessario che ce lo dica il governo. Purtroppo, però, nella situazione attuale è impossibile pretendere di inventarsi nuovi mercati emergenti che non esistono, a meno che qualcuno pensi che sia possibile andare a vendere su Marte. Inutile parlare adesso delle conseguenze dei dazi, solo chi non capisse di commercio, ad esempio i politici possono farlo il giorno dopo. Le conseguenze si vedranno dopo un paio di anni quando si sarà riequilibrata la situazione mondiale, per l’Europa può essere una situazione amara.

Come vi ponete rispetto al cambiamento dei gusti del mercato?

Valleverde ha sempre continuato a guadagnare quote di mercato anche nel difficilissimo contesto attuale. Questo perché ci siamo sempre impegnati ad aggiornare le nostre collezioni in base alle esigenze e ai gusti del mercato, seguendo il filo conduttore della comodità e della qualità al giusto prezzo. Il futuro resta comunque incerto.

Geopolitica

Cosa pensate della guerra Russia Ucraina?

Per la guerra in corso provocata dalla Russia contro l’Ucraina, sia l’America che la UE hanno deciso di aiutare l’Ucraina mandando delle armi, ma senza poter colpire in profondità il territorio russo. La guerra può solo finire con la distruzione e la capitolazione dell’Ucraina. Per decisione di Trump, ora, queste armi le devono comprare i Paesi europei dall’America e pagarle, poi darle all’Ucraina. C’è stato un vertice in Alaska tra Trump e Putin, secondo la UE si doveva parlare di un cessate il fuoco, ma ciò non è avvenuto. Forse lo scopo delle due superpotenze era trattare la spartizione dell’Artico e delle terre rare. La guerra in Ucraina può continuare, l’America vende armi, la Russia sostiene già un’economia di guerra, ma vende il petrolio e il gas a nazioni che a loro volta lo rivendono alla UE e all’America, quindi stiamo finanziando noi la guerra. Con i dazi, la svalutazione del dollaro, la spesa in armamenti, lo scopo, forse, è di far disgregare la UE attuale.

Cosa pensate della situazione mondiale?

Negli ultimi vertici mondiali sembra che sia iniziata una corsa tra superpotenze per una egemonia mondiale.  Da un lato l’Est, con Cina, Russia e altre nazioni che si stanno alleando, dall’altro lato l’Ovest, con gli Stati Uniti e i Paesi che fanno parte della Nato. In questo momento la UE è molto disunita, ogni nazione pensa solo a sé stessa senza una visione di insieme, l’Occidente è destinato a soccombere. Non si sa bene l’America di Trump cosa voglia fare: sta agendo per disgregare la UE (suoi alleati). Forse rimarrà sola.

Cosa chiediamo al Governo italiano

Cosa chiedete al Governo in vista della prossima legge di bilancio?

Un abbattimento della burocrazia, che negli ultimi 15 anni è aumentata a dismisura. Poi, che la tassazione e il cuneo fiscale vengano abbassati alla media europea. E ancora: interventi per portare i costi energetici al livello della media europea, ma, soprattutto, chiediamo che il governo italiano si faccia interprete di una battaglia da condurre nelle istituzioni europee. Obiettivo: difendere le produzioni nazionali ed europee, utilizzando a nostra volta lo strumento dei dazi verso quei Paesi che praticano concorrenza sleale. La situazione in Itali è molto critica il Governo potrà fare solo delle alchimie, ma infine scontenterà tutti.

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