Germania: sneaker e web trasformano i consumi calzaturieri. L’export trimestrale italiano rialza la testa

Sneaker e vendite online trainano i consumi di calzature in Germania dove, nel 2017, sono stati spesi 9,846 miliardi di euro in scarpe (+1,3% sul 2016). Sono i dati ricavati dallo studio “Branchenfokus Schuhe” elaborato da IFH Colonia e BBE Handelsberatung. Le vendite online sono in costante aumento e, di conseguenza, i rivenditori al dettaglio hanno perso il 7% di quote di mercato dal 2011 al 2017, arrivando al 63,5%. Secondo lo studio, la quota è destinata a ridursi ulteriormente nei prossimi anni. “Soprattutto i piccoli rivenditori hanno difficoltà a sopravvivere nel mercato e si uniscono a piattaforme come Zalando, Otto e Amazon per non perdere clienti. Inoltre, i negozianti di abbigliamento stanno guadagnando quote di mercato vendendo scarpe e diventando dei concorrenti” ha dichiarato Hansjürgen Heinick di IFH Colonia. L’altro driver di crescita del mercato tedesco è rappresentato dalle sneaker che sono arrivate a valere un terzo di tutte le scarpe vendute nel 2017. Dati interessanti in funzione dell’export italiano che nel 2017 è cresciuto del 2,7% in valore mentre le paia sono diminuite dello 0,7%. La Germania è al terzo posto tra i principali mercati dell’export calzaturiero italiano, ma in realtà rappresenta il primo mercato “reale” perché è preceduta dalla Francia (il cui valore è influenzato dal terzismo italiano per le grandi griffe transalpine) e dalla Svizzera (piattaforma logistica delle griffe che producono in Italia). Nel primo trimestre 2018 l’andamento è positivo: in valore l’export della scarpa italiana è salito dell’1,6% e in volume del 3,2%. (mv)

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