Il semestre della calzatura: fatturato -5,6%, export -2,7%

Il semestre della calzatura: fatturato -5,6%, export -2,7%

Il secondo trimestre attenua la flessione, ma – tra produzione, export a fatturato – il semestre della calzatura italiana resta decisamente in territorio negativo. Il quadro resta complesso e le prospettive ancora opache. Anzi, di più. In altre parole, oltre la metà degli imprenditori intervistati (58%) prevede di chiudere l’anno con un fatturato inferiore rispetto al 2024. Ecco tutti i numeri del primo semestre 2025 della scarpa italiana diffusi dal Centro Studi di Confindustria Accessori Moda per Assocalzaturifici.

Il semestre della calzatura

Tra gennaio e giugno si stima un calo del fatturato del 5,6% (indicato dagli associati Assocalzaturifici nella rilevazione trimestrale). La produzione industriale evidenzia un calo del 9,5% secondo l’indice Istat (-7,5% nel secondo trimestre). L’85% delle calzature prodotte in Italia è destinato all’export. Da gennaio a maggio, l’export è stato di 4,89 miliardi di euro (-2,7%) ottenuto con la vendita di 84,5 milioni di paia (+3,2%) e un prezzo medio per paio sceso a 57,82 euro (-5,7%). Le buone notizie sono il recupero della Germania (+12,4% in valore e +15,8% in quantità) e il trend favorevole di Emirati Arabi (+26,6%) e Turchia (+13,5%).

USA stabili, per ora

Le cattive notizie sono la frenata dei mercati del Far East (-23%) e della Russia (-14,4%). Sostanzialmente stabile l’export verso gli USA, con il timore che il dato sia stato influenzato dalla corsa alle spedizioni delle imprese italiane per evitare un dazio più elevato. “Le reali conseguenze dei dazi USA sulle vendite si potranno quantificare solo con i dati dei mesi autunnali” osserva la presidente di Assocalzaturifici, Giovanna Ceolini (nella foto). Che sottolinea le forti preoccupazioni delle aziende esposte su quest’area. Nel 2024 gli USA sono stati il secondo mercato di destinazione per la scarpa italiana con quasi 1,4 miliardi di euro.

 

 

L’import, il saldo commerciale

L’attività di pura commercializzazione ha favorito l’incremento dell’import (+18,2% in quantità), con un’impennata degli arrivi dall’Estremo Oriente (+45%). Il saldo commerciale è sceso a 2 miliardi di euro di attivo (-15,8% su gennaio-maggio 2024). Sul mercato italiano i consumi sono leggermente scesi. Solo le sneaker hanno un piccolo segno “più”. Sempre per il primo semestre 2025, si stima la chiusura di 81 calzaturifici (-2,4% su dicembre scorso) e la perdita di 1.392 posti di lavoro (-2%). I nuovi saldi sono rispettivamente 3.288 aziende e 69.449 addetti. Nota positiva: nel secondo trimestre il numero di ore di Cassa Integrazione autorizzate dall’INPS per le aziende della filiera pelle è sceso del -28,1% rispetto a aprile-giugno 2024. Secondo quanto scrive Assocalzaturifici: “Le attese per la seconda metà del 2025 restano improntate alla cautela. L’assenza di novità di rilievo nel panorama economico internazionale e in quello geopolitico e le tensioni commerciali internazionali innescate dai dazi USA non permettono facili ottimismi”. (mv)

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