In 10 chiedono la CIG, 1 chiude: la crisi tra le aziende pugliesi

In 10 chiedono la CIG, 1 chiude: la crisi tra le aziende pugliesi

Un vento di incertezza soffia forte tra le aziende pugliesi. Uno scirocco che ha portato tra luglio e fine agosto 2025 ben 10 calzaturifici a virare sugli ammortizzatori sociali per provare a sopravvivere. Cinque di queste tra Casarano, Collepasso e Ruffano in provincia di Lecce hanno richiesto la cassa integrazione fino a novembre 2025 e la proroga di un anno di un precedente contratto di solidarietà. In totale sono 830 gli operai, in gran parte donne, e collaboratori coinvolti da questo stato di crisi. A rivelarlo sono i referenti delle sigle sindacali di comparto sul Nuovo Quotidiano di Puglia. E poi c’è purtroppo chi è costretto alla resa, come Innovative di Fabio Parrotto: licenziamenti e chiusura già annunciati a ottobre 2024, poi rientrati per l’arrivo di una nuova commessa. Unica luce il ricollocamento di 20 unità lavorative su 38 del calzaturificio, dopo mesi di contratto di solidarietà.

La crisi tra le aziende pugliesi

In Salento ci sono quasi la metà delle 3.000 aziende e dei 25.000 lavoratori impiegati nel tessile-abbigliamento-calzaturiero pugliese. Il combinato disposto tra conflitti in corso e i dazi di Trump genera un effetto domino sul contoterzismo salentino. A spiegare questo nuovo momento di stallo, che giunge dopo alcuni mesi di speranza e di fiducia, è Antonio Filograna Sergio, l’imprenditore al vertice del Gruppo Green Seagull e che in Salento produce borse e scarpe di lusso con più di 20 brand nel portafoglio, partendo dall’universo LVMH. “È una situazione – spiega al Nuovo Quotidiano di Puglia – che ci mette tutti in allerta. Dobbiamo capire innanzitutto cosa significherà. Poi, analizzeremo i dati delle vendite estive. Tra una, due settimane avremo i dati e ci orienteremo meglio. Di sicuro, per la moda, il momento continua a essere non buono. E non ci aspettiamo uno sblocco immediato”.

 

 

In attesa delle nuove collezioni

C’è poi anche il tema del cambio dei vertici dirigenziali e stilistici e le conseguenti riorganizzazioni interne dei grandi brand del lusso: “Un’evoluzione che già dalla prossima stagione determinerà nuovi prodotti – ricorda Filograna – nuove mode, nuove strategie”. Con impatti ancora tutti da definire. (aa)

Foto d’archivio

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