La calzatura di Madrid perde valore e gioca in difesa, Lisbona va all’attacco dei Paesi extra UE (e fa il botto in Australia e USA)

La Spagna gioca in difesa per cercare di mantenere, senza troppe oscillazioni, le buone prestazioni degli anni precedenti. Il Portogallo va all’attacco di nuovi mercati, forte di una serie di risultati positivi e della crescita esponenziale nei Paesi extra UE. Parliamo di calzatura e di due destini divergenti, testimoniati dalle dichiarazioni e dai dati rilasciati dalle relative associazioni nazionali di categoria. FICE (la Federazione dei calzaturifici spagnoli)  ha registrato una caduta dell’export del 7,3% in valore, mentre l’export in volume è cresciuto del 2%. Secondo José Monzonís Salvia, presidente esecutivo dell’associazione, questo dato non ha avuto conseguenze sull’occupazione, “il che dimostra che le nostre aziende stanno avendo una gran capacità di affrontare la realtà e uscirne rafforzate”.

Ben altra aria si respira a Lisbona. Il dato da seguire, in questo caso, è l’aumento del 111% in cinque anni dell’export portoghese verso i Paesi extra UE, percentuale che testimonia il buon lavoro di ricerca di mercati di sbocco fatto dalle singole aziende. Un portavoce APICCAP, l’associazione di riferimento, ha segnalato come “l’export dal 2011 verso gli USA è triplicato raggiungendo cifre attorno ai 70 milioni di euro e la piacevole sorpresa è arrivata dal mercato australiano, che sta dando molte soddisfazioni ai nostri calzaturifici”. (mb)

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