La scarpa brasiliana soffre la concorrenza cinese

L’associazione dei calzaturieri brasiliani, Abicalçados (Associação Brasileira das Indústrias de Calçados), ha comunicato i dati sull’export di novembre: +4% in valore (86,16 milioni di dollari), per un volume di 11,14 milioni di paia. Più dei numeri, ritenuti comunque “insoddisfacenti” (110 milioni di paia negli undici mesi del 2013, +8,2%, ma -0.8% in valore) però, sono state le lamentele dei calzaturieri a fare notizia, soprattutto per quanto riguarda quella che l’associazione considera “l’invasione di scarpe cinesi”, le cui importazioni a novembre sono aumentate del 10,7%. “I risultati sono negativi per un insieme di fattori – dice il presidente di Abicalçados, Heitor Klein – I mercati finanziari sono sotto pressione a causa dell’incertezza sullo stimolo della banca centrale statunitense (che verrà chiarito oggi, ndr), ma i nostri negozi continuano a essere invasi da scarpe cinesi di basso prezzo, a volte importate illegalmente. Ci stiamo attrezzando dal punto di vista legislativo: è inaccettabile che continuiamo a ricevere scarpe importate da triangolazioni internazionali”. Tornando all’export, la principale destinazione della calzatura brasiliana sono gli Usa (171 milioni di dollari, -5%), seguiti da Argentina (-12.5%), Francia (-7%) e Paraguay (-24%). A giudizio di Abicalçados, una delle ragioni della flessione generale risiede nel “cedimento di competitività rispetto  ala Cina “che vende a prezzi ridicoli. Le nostre autorità governative ci ascoltano, ma non agiscono”. (pt)

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