La scarpa della Riviera del Brenta all’epoca dei social network: dibattito all’Open Day del Politecnico Calzaturiero

“Una volta si incontravano i buyer, si parlava con loro, oggi invece con i social media le aziende si ritrovano a dover comunicare direttamente con il cliente finale e come, accade nei mercati in piazza, chi grida più forte o ha il bancone più grande vende di più”. Il modo di comunicare nel mondo calzaturiero sta cambiando e continuerà a cambiare secondo Roberto Barina, art director dello storico calzaturificio veneto Ballin. Il manager e designer è stato uno dei protagonisti della tavola rotonda organizzata dal Politecnico Calzaturiero di Vigonza in occasione dell’Open Day dell’istituto (che fra un anno dovrebbe cambiare sede, ma la nuova location, per ora, è “top secret”), alla quale hanno partecipato anche Daniele Salmaso, titolare di un altro storico brand rivierasco (Original Sergio Salmaso, di Fossò), e il designer Francesco Enzo, che insieme a Stefano Giantin, dirige lo studio StefanodiFrancesco di Vigonza. Le dinamiche sorte con l’avvento dei nuovi strumenti di comunicazione “ci stanno facendo ripensare il modello di comunicazione” ha aggiunto Barina, spiegando come anche per questa ragione “stiamo lasciando spazio ai giovani perché per quanta esperienza noi possiamo avere, il loro sentire è diverso”. Il messaggio che le aziende della Riviera del Brenta vogliono far passare è sempre lo stesso: noi riusciamo a realizzare i vostri sogni. “È per questo che le griffe vengono qui – riprende Salmaso -. Oggi siamo tra i pochi che realizzano con gusto e design le idee delle griffe, le quali hanno a disposizione una platea enorme di fornitori tra cui scegliere ma sanno che nei nostri laboratori riusciamo a individuare soluzione di tipo stilistico e tecnico in grado di interpretare la loro intenzione ma anche di agevolare la messa in produzione”.

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